Costruzioni di edifici: quando è proponibile l’azione ex art. 2043 c.c.?
L'azione ex art. 2043 c.c. può trovare applicazione in materia di costruzioni di edifici solo nei casi in cui non lo sia l'art. 1669 c.c., ossia nelle ipotesi in cui si ravvisi un illecito che non è disciplinato dall'art. 1669 c.c., il quale riguarda la costruzione non conforme alle regole dell'arte o che non tenga in considerazione i vizi del suolo preesistenti. Di conseguenza, l'esistenza di questa ipotesi speciale di responsabilità non fa venire meno l'applicabilità della norma generale dell'art. 2043 c.c. rispetto agli eventi indicati nell'art. 1669 c.c., ma solo almeno nei casi in cui non ricorrano le condizioni previste da quest'ultima norma.
La raccolta differenziata dei rifiuti comporta gravi e sproporzionati oneri per i cittadini?
Al quesito risponde il TAR per la Sicilia, sezione distaccata di Catania che, facendo chiarezza in tema di smaltimento dei rifiuti, richiama i concetti di «responsabilizzazione» e «cooperazione» dei cittadini.
Le Sezioni Unite si pronunciano ancora sulla restituzione delle cose sottoposte a sequestro probatorio
Il provvedimento del giudice dell’udienza preliminare di rigetto della richiesta di dissequestro di beni sottoposti a sequestro probatorio non è impugnabile dall’interessato.
Il consenso dell’uomo alla fecondazione assistita non può essere revocato
Chiamata a valutare la legittimità costituzionale della norma che, nell’ambito della procreazione medicalmente assistita, stabilisce l'irrevocabilità del consenso dell’uomo dopo la fecondazione dell’ovulo, la Consulta ha ritenuto non fondata la questione.
Quando sono invocabili gli istituti della giustizia riparativa?
Con sentenza n. 31699, depositata il 20 luglio 2023, la Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato da un imputato, accusato dei delitti di minaccia aggravata e di lesioni personali.
Nel giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo è possibile modificare la domanda monitoria anche in assenza di domanda riconvenzionale?
Nel giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo, al pari di quello che accade in quello ordinario, il convenuto in qualità di attore in senso sostanziale, può modificare la domanda avanzata nella fase monitoria, introducendo una domanda di indennizzo per l’ingiustificato arricchimento, e ciò indipendentemente dall’atteggiamento difensivo assunto dal convenuto il quale si sia limitato a resistere mediante eccezioni, astenendosi dal proporre domande riconvenzionali.
È possibile contestare la recidiva anche successivamente al decorso del termine di prescrizione?
Stante l’esistenza di un contrasto giurisprudenziale, la Corte di Cassazione ritiene di devolvere alle Sezioni Unite la questione riguardante la possibilità di contestare la recidiva anche successivamente al decorso del termine di prescrizione, calcolato alla luce dell'originaria imputazione.
Legittimazione ad agire delle associazioni dei consumatori nelle class action pubbliche
La sentenza in esame detta e chiarisce le condizioni per promuovere la class action da parte delle associazioni a difesa dei consumatori affermando che «la legittimazione delle associazioni alla proposizione dell’azione per l’efficienza delle pubbliche amministrazioni va sempre verificata in concreto, caso per caso, in relazione alla natura e alla tipologia dell’interesse leso, al fine di accertare se l’ente ricorrente sia statutariamente deputato alla tutela di quello specifico interesse ‘omogeneo per una pluralità di utenti e consumatori’».
Monitoraggio e digital forensics: sorveglianza sul lavoratore e grado di intrusione nella sua vita privata
Nessuno può sfuggire al rispetto del GDPR, e si paga caramente l’assenza di legittima giustificazione del monitoraggio, l’omissione della preventiva informativa sul punto e l’eccessivo grado di intrusione nella vita privata dei lavoratori.
Riconosciuta la violenza sulle cose se il ladro strappa dal bene rubato il segnalatore d’allarme
Condanna definitiva per l'uomo finito sotto processo per il blitz messo a segno in un centro commerciale. Impossibile, secondo i Giudici, mettere in discussione l'aggravante prevista in caso di violenza sulle cose. L'azione compiuta dal ladro e consistita nello strappare via dal bene sottratto un'etichetta magnetica adesiva è assimilabile alla condotta che si concretizza nella rimozione della placca antitaccheggio.