DIRITTO PENALE

Percosse e minacce “sporadiche” contro la moglie: marito non condannabile per maltrattamenti in famiglia

22 Giugno 2023

Cassazione penale

La parte civile ricorre, quindi, in Cassazione sottolineando come, dalle risultanze probatorie emerge che l'accusato ha posto in essere in maniera continuativa e abituale, anche in presenza dei figli minori, percosse, lesioni offese e minacce nei suoi confronti.

La doglianza è inammissibile. Nel reato di maltrattamenti, ai sensi dell'art. 572 c.p., «l'oggetto giuridico non è costituito solo dall'interesse dello Stato alla salvaguardia della famiglia da comportamenti vessatori e violenti, ma anche dalla difesa dell'incolumità fisica e psichica delle persone indicate nella norma, interessate al rispetto della loro personalità nello svolgimento di un rapporto fondato su vincoli familiari; tuttavia, deve escludersi che la compromissione del bene protetto si verifichi in presenza di semplici fatti che ledono ovvero mettono in pericolo l'incolumità personale, la libertà o l'onore di una persona della famiglia, essendo necessario, per la configurabilità del reato, che tali fatti siano la componente di una più ampia ed unitaria condotta abituale, idonea ad imporre un regime di vita vessatorio, mortificante e insostenibile».

Ne consegue che «il delitto in parola postula il sistematico, cosciente e volontario compimento di atti di violenza fisica e morale in danno della vittima, (...)

 

Fonte: Diritto e Giustizia