Il contenuto integrale è riservato solo agli utenti iscritti che hanno effettuato la Login.
Accedi / IscrivitiIl rifiuto di sottoporsi all’esame del DNA, se ingiustificato, può assumere valore di prova per l’accertamento della paternità. Lo ha deciso la prima sezione civile della Corte di Cassazione con la sentenza n. 24361, depositata lo scorso 29 ottobre.