Il verbale della Commissione Centrale evidenzia in primo luogo che «anche la sessione d'esame 2022 si sviluppa secondo modalità eccezionali, avendo il legislatore introdotto, sia pure in via temporanea, un regime eccezionale che prevede un duplice esame orale e la modifica della composizione delle commissioni esaminatrici presso le varie Corti di Appello».
Ciò posto, «la sostituzione dei tre elaborati scritti con unica Prima Prova, in forma orale, e la diversa articolazione delle materie oggetto della Seconda Prova conducono pertanto a escludere la necessità di richiamo, in occasione della Seconda Prova, alle risultanze della Prima Prova, mentre la ridotta composizione delle Sottocommissioni comporta la diversa articolazione del punteggio minimo di valutazione della idoneità del candidato».
La Commissione si raccomanda inoltre con le sottocommissioni ricordando di attenersi nella formulazione delle domande alle materie scelte dai candidati «potendo comunque ogni sottocommissione fare oggetto di valutazione anche le risposte con le quali i candidati esprimano collegamenti interdisciplinari».
Nel mese di febbraio, in relazione alla Prima Prova, la Commissione Centrale aveva ritenuto opportuno escludere quesiti che involgessero in modo diretto gli istituti modificati o introdotti dalla riforma Cartabia (d.lgs. n. 149/2022 e d.lgs. n. 150/2022). Tale limitazione vale però solo per la Prima Prova, posto che «una delle questioni oggetto della Seconda Prova deve vertere sul diritto processuale civile o penale (oltre che, va aggiunto, sul diritto civile e/o sul diritto penale), implicando pertanto di necessità anche la conoscenza delle riforme in parola». Viene infatti puntualizzato che «la preparazione dei candidati per la Seconda Prova non può prescindere dalla conoscenza dell'ordinamento vigente».
In conclusione, confermata la necessità di garantire l'omogeneità e la coerenza dei criteri di esame, ferma restando l'autonomia di ogni singola sottocommissione, vengono confermati i criteri di valutazione normativamente previsti:
- chiarezza, logicità e rigore metodologico dell'esposizione;
- dimostrazione della concreta capacità di soluzione di specifici problemi giuridici;
- dimostrazione della conoscenza dei fondamenti teorici degli istituti giuridici trattati;
- dimostrazione della capacità di cogliere eventuali profili di interdisciplinarità;
- dimostrazione della conoscenza delle tecniche di persuasione e argomentazione.
Si aggiunge infine la dimostrazione di possedere, da parte dei candidati, capacità di sintesi, mentre si ribadisce la necessaria conoscenza, da parte degli aspiranti avvocati, dell'ordinamento forense e dei diritti e doveri dell'avvocato.
Fonte: Diritto e Giustizia