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Sono state in totale 66.015 le candidature giunte a chiusura del primo bando emesso dal Ministero della giustizia per il reclutamento di 8.171 giovani giuristi addetti all’Ufficio per il processo.
Il termine per la presentazione delle domande è scaduto ieri 23 settembre alle ore 14.00. Dall’analisi delle richieste, è emersa un’età media dei candidati compresa tra 30 e 40 anni (38,7%), con prevalenza di laurea magistrale conseguita nel 77,8% in materie giuridiche.
A questo primo bando seguirà un secondo, per un totale di 16.500 assunzioni finanziate con i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR). I giovani giuristi addetti all’Ufficio per il Processo andranno a supportare i magistrati nelle attività propedeutiche e collaterali alla decisione.
“L’Ufficio per il Processo segna un paradigma molto significativo nel quadro complessivo delle riforme, ci auguriamo possa essere stabilizzato”, ha commentato la ministra della Giustizia, Marta Cartabia, intervenendo al congresso dell’Unione delle Camere Penali.
Due tra gli altri i valori più qualificanti, secondo la Ministra: l’introduzione di una squadra di assistenti “toglie la solitudine al giudice, che in Italia ha sempre lavorato in forma individuale".
Il secondo aspetto è il ponte intergenerazionale che si crea. Anche questo è importante, perché alla formazione giuridica solida e all’esperienza forte di chi da tanti anni ha camminato nei corridoi dei Tribunali, delle Corti di appello e della Cassazione si affianca quella freschezza di preparazione, di ampiezza di vedute, di curiosità, di aggiornamento, magari di profili internazionali, che possono dare davvero un grande contributo al lavoro del giudice e al sistema giustizia nel suo insieme“.