AVVOCATO

TRACCIA PER ATTO GIUDIZIARIO IN MATERIA PENALE

21 Aprile 2020

Tizio veniva condannato dal Tribunale in composizione monocratica, dopo essere stato giudicato con rito abbreviato, condizionato alla produzione di documentazione inerente allo stato familiare dell’imputato e alla sua situazione economica. Da tali documenti emergeva che lo stesso era disoccupato, aveva una moglie, anch’ella senza lavoro, ed un figlio di un anno. Il giudizio era stato instaurato all’esito della convalida dell'arresto e alla presentazione per il giudizio direttissimo, ed al termine dello stesso l’imputato era stato condannato per il reato di furto consumato aggravato, p. e p. dagli art. 624-625 c.p., alla pena di mesi 8 di reclusione ed euro 150,00 di multa, oltre al pagamento delle spese processuali. Il Tribunale accertava che l’imputato, reo confesso, aveva prelevato dai banchi di esposizione del supermercato una confezione di omogeneizzati, latte, pane e salumi, per un valore complessivo di circa 20 euro, occultando la refurtiva sotto i propri indumenti. Quindi, Tizio si era diretto verso le casse del supermercato, superandole senza pagare la merce nascosta. In quel momento era intervenuto sul posto l'addetto alla sicurezza, Caio, il quale, avvedutosi dell’azione furtiva sin dal prelevamento dei beni dagli espositori, aveva promosso l'intervento della polizia giudiziaria, che aveva quindi proceduto a trarre in arresto Tizio. Il candidato, assunte le vesti del legale di Tizio, rediga l’atto più opportuno.

 
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